Ligorio, Pirro

Antichità di Roma (Napoli, vol. 1)
[...] Onde per esser la Sicilia a quel tempo isola greca, meritamente prese queste cerimonie di sacrificare a Giove Hellanio, e massime a Syracosa, che era la più nobil città di Sicilia, e non senza cagione che ’l sia di lauro coronato e sbarbato, per esser Giove et Apolline una cosa medesima, massime nelle cose delle pioggie e siccità, le quali tutte nascono nell’aere a cui domina Giove per la virtù del Sole, secondo dottissimamente scrive Macrobio. Nel rovescio è l’aquila che non solo a Giove ma al Sole è dedicata, et essa sola pote nei raggi del sole riguardare, il che a nessun altro augello è dalla natura concesso.
p. 37 [c. 121r]