Ligorio, Pirro
Antichità di Roma (Napoli, vol. 1)
tino, sacrato ad Apolline Didymeo, presso di Branchide circa diciotto stadi, che da Xerse fu abbrusiato, e poco più abbasso, soggiongono, in questo luogo fu trovata la fabula degli amori di Brancho et Apolline. Fa menzione de questo oracolo Sozomeno ne l’Historia tripartita dove egli parla della morte de Licinnio imperadore, il quale nella guerra contro al gran Constantino Augusto dimandando dell’evento della guerra da questo Apolline fu risposto per questi versi di Omero [...]. Fanne etiandio di questi tempi menzione Appuleio ne l’Asino, dove parla della Psyche, e Lattanzio Firmiano cita ancor questo oracolo che rispondeva come fusse stato discepolo di Omero, né sapesse con altre parole parlare, e di questo ancora scrive Macrobio e dice che fu chiamato Apollo Dindymeo cioè Gemino perché egli ha doppia forma [...].
p. 60
[c. 272v]
Edizione cartacea
Informazioni bibliografiche
Ligorio, Pirro, Antichità di Roma (Napoli, vol. 1), Napoli, Biblioteca Nazionale, Ms. XIII. B. 1
Edizione digitale
Acquisizione
Carmelo Occhipinti
Codifica
Carmelo Occhipinti
Revisore
Carmelo Occhipinti
Data di pubblicazione
13/6/2023