Ligorio, Pirro

Antichità di Roma (Napoli, vol. 1)
Del Redemptore. Capo [vacat]. Questa picciola medaglia trovata nelli bastioni presso la chiesa di San Giovanni a Laterano non è cosa d’impresa delle monete de’ popoli, ma è cosa fatta di persone greche cristiane per portare per divozione appesa al collo, dove è quella sentenza che scrive Pamphilo dell’Acrostichis, di cui ragiona nel libro quinto dell’orazione di Constantino, ove dice che Acrostichis secondo le lettere dei capi de’ versi della Sibilla accusa quel santissimo e divino nome cioè IESUS CHRYSTUS DEI FILIUS SERVATOR CRUX, per questo dunque confessandosi che tal parola si componga da quei dieci caratteri, capi di altretante parole delli principii di versi Sibillini, si volse di cotal brevità di dire, scoprendo la considerazione di chi prima fu auttore, in un tempo rappresentando la divozione sua con la memoria e l’ingegno di quello, in retrovar la cosa che parte che insino alla Sibilla avesse confessata la venuta di Chrysto Salvatore, perciò ha fatta la sua faccia da ’na banda e dall’altra il santo segno della croce.
p. 73 [c. 345v]