Ligorio, Pirro
Antichità di Roma (Napoli, vol. 1)
Di Eumenia [...]. Quasi tutte le città di Phrygia sculpiscono nelle medaglie qualche memoria della dea loro, chiamata presso de’ Romani Bona dea, e presso de’ Phrigii Phrigia dea, e presso de’ Syri dea Syria, la qual dea veggiamo assisa da una banda di questa moneta delli Eumenensi, col timpano nella destra appoggiato sul suo ginocchio, con la sinistra un scettro coronata de torri, con li leoni a giacere appiedi. Dall’altra banda è posto anco assedere Attis, suo innamorato, o sacerdote dio delli Minoturani [...] il quale con la sinistra ha una sorte di crepitabulo da suonare, alla rusticana, e sotto il braccio sinistro ha la syringa di Pan dio con sette calami, e di dietro le spalle un pedo cioè mazza storta alla pastorale, in testa tiene un cappuccio ritorto segno regale alla persiana. Cibelle dunque, secondo scrive e Lucrezio e Macrobio è la Natura Generante della quale avemo parlato in molti luoghi della nostra opera, e Attis significa il Sole; il pianto che fingono li mistici di Cibelle o vogliamo dire Syria o Phrigia dea significa la mutazione del tempo dell’inverno, che la terra viene a perdere la forza del sole, perciò che questa dea è la medesima che è la Terra [...].
p. 81
[c. 388v]
Edizione cartacea
Informazioni bibliografiche
Ligorio, Pirro, Antichità di Roma (Napoli, vol. 1), Napoli, Biblioteca Nazionale, Ms. XIII. B. 1
Edizione digitale
Acquisizione
Carmelo Occhipinti
Codifica
Carmelo Occhipinti
Revisore
Carmelo Occhipinti
Data di pubblicazione
13/6/2023