Ligorio, Pirro

Antichità di Roma (Napoli, vol. 2)
De la trabea e de la toga palmata, capo IX. Toga palmata era della medesima forma che sono l'altre toghe, ma fu detta palmata dalla palma o bravio che avea, perché la portava dipinta o vero tessuta di purpura e di oro il triomfante, e viene detta dalla vittoria che lei significava, ch'era il premio della palma del vincitore a cui si donava per onorarlo. Laonde Marziale disse gintilmente: icones et magnos illaesa mere triumphos palmataque ducem, sed cito, redde togae. Di questa sorte fu quella che donò il Popolo ad Augusto, con altri ornamenti triomfali, e nella medaglia di Augusto esso imperadore si vede come era tutta freggiata e con le palme e frondi di viti sparse, e questa gli fu donata quando fu chiamato padre della patria, in tutte le curie, dal Senato, dall'ordine di cavaglieri e da tutto il Popolo Romano, come s'è detto approposito nella dichiarazione delle medaglie di Augusto esso imperadore, dove avemo provato che la toga palmata avea frondi di viti, perché la vite come dice il divo Ambrosio nel quartodecimo libro dell'Exaemeron, che essa pianta ne porta il bravium sopra a tutte l'altre piante, cosa simile al vincitore e nelle battaglie e nell'altri corsi e giochi che s'usavano, onde il premio i Greci chiamarono ΒΡΑΒΕΙΟΝ, cioè bravium, che è tanto come victoria o premio di victoria, perché quando correvano nel stadio ai vincitori donavano la palma, come ai vincitori in battaglia davano la toga palmata, la toga triomfale, il carro d'argento e dell'oro et il ramo del lauro [...].
p. 14 [c. 12r]