Ligorio, Pirro

Antichità di Roma (Napoli, vol. 2)
nell'animo gli Argonauti nell'acquisto del vello d'oro in favor di Iasone, e dopo acquistata quella pelle de Montone consecrato a Marte, già guardato dal dracone e dall'imfiammati tauri, laonde dopo l'acquisto ne andarono con l'Argonave per tutti i mari e per tutti i golfi et edificando città e tempii si dimostrarono a tutto il mondo gloriosi. Così etiandio Carlo quinto con le sue imprese, con li suoi cavaglieri desideroso di combattere la malignità di tempi, invitava i gran signori donandoli quella collana e le intrate bone et atte a far l'imperio e la loro grandezza gloriosi. Sarebbe da raccontare di cavaglieri del Giglio et i Pii, l'uni ordinati dalla bona memoria di papa Paulo terzo, l'altri dal felicissimo papa Pio quarto, i quali cavaglieri nelle collane portano l'effigie e l'armi delle casate di ambidue essi gran pontefici. E sono degli altri cavaglieri ancora, ma perché sono cose fuor dell'antichità, ritornaremo all'antichi cavaglieri, i quali erano anco di più sorte, dell'ordinarii e dei singulari, e di quelli che si chiamavano cavaglieri publici e cavaglieri falerati. Questi certamente sono degni di memoria.
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