Ligorio, Pirro

Antichità di Roma (Napoli, vol. 3)
[...] E sibene Idio creatore di tutto il mondo non poterà agevolmente esser trovato e con difficultà esser narrato, come dice Tertulliano, non perciò si dee l’uomo arrogare di non poter arrivare dove vuole senza la Sua contemplazione, perciò che meditando tuttavia pote conoscere quanto sia infinito e quanto nell’infinito sia infinitamente buono e giovevole con le cose fenite et infenite, et assai con le cose create ci dimostra chi Egli è e come è eterno benifattore, tanto nella parte dell’uomo mortale, come nell’immortale, e questa è la vera cognizione de la pace e della libertà per la quale si deve combattere e mantenere per poter andare alla eterna patria, e le vere arme con che si deve combattere sono quelle della continenzia, della fortezza, dell’abstinenzia, de la verità e della pacienzia che tutte insieme sono un fortissimo scudo.
p. 104 [c. 145r (=p. 283)]