Ligorio, Pirro
Antichità di Roma (Napoli, vol. 3)
[...] fabricarono un tempio nella detta insula a divozione di Aesculapio, la quale insula formarono a guisa de la trireme, come odiernamente veggiamo in qualche parte. Ma che la venuta di quello dracone fusse la santità de Romani ricoverata, si può credere come dice il divo Augustino, che ’l demonio in quei tempi demostrava molte cose miracolose per guadagnar quell’anime, tutto per oscurare e attenebrare la gloria de Iddio, la qual potesà esso divino Redeptore Cristo Salvator nostro tolse via. [...]
Di Minerva Medica e di Salus e di Esculapio. Furono trovate tre imagini di mezzo rilievo nel Monte Celio presso la chiesa di San Gregorio. L’una è di Aesculapio che avea la tazza in una mano, nell’altra il bastone col serpe avvolto, coronato di lauro, col petto scoperto et il resto velato di un mantello, col braccio destro al fianco coperto e nascosto dal detto mantello, il quale sedeva. A la sinistra sua era assisa Salus sua figliola defferente dall’altre sue imagini ordinarie, perciò che avea questa un bello adornamento di tunica e di mantello addosso, nella mano destra ha le spiche del frumento, con la sinistra s’appoggia sopra una sedia col capo coronato di torri a similitudine de la dea de la Terra, col suo dracone accanto, coronata di lauro [...].
p. 107
[c. 148v (=p. 290)]
Edizione cartacea
Informazioni bibliografiche
Ligorio, Pirro, Antichità di Roma (Napoli, vol. 3), Napoli, Biblioteca Nazionale, Ms. XIII. B. 3
Edizione digitale
Acquisizione
Carmelo Occhipinti
Codifica
Carmelo Occhipinti
Revisore
Carmelo Occhipinti
Data di pubblicazione
13/6/2023