Ligorio, Pirro
Antichità di Roma (Napoli, vol. 3)
[...] Marte presso le cose de’ Romani si vede armato di celata e con la spada cinta [...] e la corazza a pié, et il resto tutto gnudo, di età di prima lanugine, et abbracciato con la sua Venere, come quello che è nella villa di papa Iulio e quel che è di messer Massimo de’ Massimi. L’avemo visto nelle medaglie con la sua Venere e col gallo appiedi, o col Cupidine, col strale e l’arco, e quando ha il lupo animale marziale che porta in vista l’orrore, overo l’han fatto il pico ucello perché da esso fu chiamato il pico marzio, come dice Plutarco. Altre volte tiene un trofeo in spalla e con l’asta in mano. [...]
p. 114
[c. 169v (=p. 332)]
Edizione cartacea
Informazioni bibliografiche
Ligorio, Pirro, Antichità di Roma (Napoli, vol. 3), Napoli, Biblioteca Nazionale, Ms. XIII. B. 3
Edizione digitale
Acquisizione
Carmelo Occhipinti
Codifica
Carmelo Occhipinti
Revisore
Carmelo Occhipinti
Data di pubblicazione
13/6/2023