Ligorio, Pirro
Antichità di Roma (Napoli, vol. 3)
[...] Phyrcho fece un’altra imagine de Hygia e un’altra di Minerva, che fu posta nel tempio de la Pace da Vespasiano imperadore, et un’altra v’era di Minerva opera di Ciphisodoto, secondo scultore di questo nome, perciò che dui furono eccellenti scultori, l’uno di essi, cioè il primo, come dice Plinio, fece Mercurio che nutriva Bacco nella sua infanzi; una simile imagine fu già in Roma nella casa de’ Cincii gintiluomini Romani, il quale ebbe Giovanni Bellaio cardinal di Parigi, grande del naturale, che avea Bacco bambino sul ginocchio assiso, e dicono che ambedue i detti scultori furono filosofi. Sthenio fece Giove, Cerere e Minerva, le quali statue erano portate a Roma nel Tempio della Concordia dedicate.
p. 11
[c. 9r (=p. 13)]
Edizione cartacea
Informazioni bibliografiche
Ligorio, Pirro, Antichità di Roma (Napoli, vol. 3), Napoli, Biblioteca Nazionale, Ms. XIII. B. 3
Edizione digitale
Acquisizione
Carmelo Occhipinti
Codifica
Carmelo Occhipinti
Revisore
Carmelo Occhipinti
Data di pubblicazione
13/6/2023