Ligorio, Pirro

Antichità di Roma (Napoli, vol. 3)
Fico Ruminale. Furono due piedi di fico rispettati e costoditi appresso de’ Romani. L’uno era alle radici del colle Palatino nel luogo detto il Lupercale della Vergine, secondo dicono Dionisio Alicarnaseo, Livio, Iustino, Publio Vittore e Plutarco Cheroneo. Questo fico avea appiedi la imagine della Lupa di bronzo con Romolo e Remo bambini che suggevano il latte dalle mammelle di esso animale, come è quello che si vede oggidì in Capidoglio, e si costodiva per l’amor di quella lupa, che appié allattò Romolo e Remo, che fu Acca Larenzia, femina di Fostolo pastor di porci, figurata per lupa. L’altro fico nacque nel comizio poco discosto al Lupercale, nell’anno che si seccò il sudetto fico, che poi germogliò, laonde essendo creduto che questo nascesse per miticare il dispiacere di Romani, i quali aveano per male augurio che quella pianta si seccasse, come che fusse significato qualche danno della Republica, come fu che non molto tempo poi dalla discordia nacquero tanti travagli, ché la Republica venne ad essere occupata e posta a partito tale, che non più con quella libertà acquistata si poté mai governare, e mutò l’un governo nell’altro, come si mutò l’una pianta per l’altra [...].
p. 125 [c. 186r (=p. 365)]