Ligorio, Pirro

Antichità di Roma (Napoli, vol. 3)
[...] Solevano locare i Romani il tritone nella sommità del timpano dell’Aede di Saturno, con la buccina alla bocca, volendo in cotal modo significare, come dice Macrobio, che dai tempi di Saturno cominciò la istoria ad aver voce et esser conosciuta, quasi che per lo innanzi fosse stata muta et incognita, perciò che nel vero ai Greci, ogni cosa prima di Saturno fu figuratamente nascosta nella favola, e poscia non così fu trattata. Per questo i tritoni mostravano solo i petti davante, il resto nascosto sovra del tempio.
p. 133 [c. 216v (=p. 426)]