Ligorio, Pirro

Antichità di Roma (Napoli, vol. 3)
[...] De la Salute e de la Fama. Quantunque la Fama non sia altro che un nome portato dalle bocche di diversi nell’orecchi degli uomini, come dice Tertulliano, non di meno questa ancora fecero dea, con le ale alle spalle et alla testa, su un orbe con la palma in mano e la tromba nella bocca, overo, come alcuni altri hanno fatto, che suona due trombe. A questa Fama dea et alla Vittoria furono fatte le statue di oro e poste in Campitoglio, dove ancora del medesimo metallo fu posta la statua di Salus Reipublice, la quale Salute della Republica fu formata una donna formosissima impiedi, che tiene dui fanciulli imbraccio, nel resto è vestita di tunica e di mantello, come si vede nella medaglia della terza Faustina, in quella di Fausta moglie di Constantino Magno, in quella di Flavia
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