Ligorio, Pirro
Antichità di Roma (Napoli, vol. 3)
[...] Lodovico Ariosto secondo il suo bello ingegno, considerato i mali, dipinse la Discordia in questo modo ingegnosamente tutta varia e potente, dicendo egli:
La conobbe al vestir di color cento
fatto a liste inequali et infenite
c’hor la cuoprono, hor no, che i passi e ’l vento
le pieghe aprendo, ch’erano druscite,
i crini avea qual d’oro e qual d’argento,
i neri e bigi aver pareano lite,
altri intreccia, altri in nastro erano raccolti,
molti alle spalle, alcuni al petto sciolti.
La Concordia dunque contraria della Discordia si deveria fignere con veste di un solo colore, bianco, puro, i capelli chiari e resplendenti, co’ piedi pari, e tutte l’altre parti concordi e piene delle cose che giovano all’universale [...].
p. 159
[c. 249r (=p. 491)]
Edizione cartacea
Informazioni bibliografiche
Ligorio, Pirro, Antichità di Roma (Napoli, vol. 3), Napoli, Biblioteca Nazionale, Ms. XIII. B. 3
Edizione digitale
Acquisizione
Carmelo Occhipinti
Codifica
Carmelo Occhipinti
Revisore
Carmelo Occhipinti
Data di pubblicazione
13/6/2023