Ligorio, Pirro
Antichità di Roma (Napoli, vol. 3)
loda gli dii e le favole e la physiologia di quelli che, volendo celar Iddio e le virtù sue, vollero significare per altre vie indirette, per le imagini, simboli retrovati dall’intelletto e pravità di quelli che quanto più volleno parere savi, tanto erano più ciechi de’ pensieri, de intelletto e de verità, perché tutte le cause e putenzie che invisibili sono significano con figure visibili simulacri de’ demonii, applicando le virtù degli uomini alla qualità delle stelle e dell’altre cose della natura operante secondo Iddio ha ordinato. Onde egli disse che Dio è la luce, e che abita nel fuoco aerio, e che non si possa con umano intelletto capire, e quel fuoco è natura immaculata, laonde alcuni con pietre negre volleno mostrare la sostanza sua invisibile, con ciò sia che nel scuro è sempre tenebre et i intelletti insani non vedono un palmo oltre alla loro pazzia e chimera, e per mostrare che Dio sia ragionevole lo formarono in forma di uomo bellissimo e, per demostrare quella bellezza de Iddio incorruttibile, e perché Egli sempre vive, lo figurarono in forma del Sole, de serpente o di altro animale che vive longo tempo, come ne demostra Oros Apolline, figurando le imagini de vario stato, chi fatte assedere, chi impiedi, alcuni maschi, altre femine, verginelle, o maritate; e per demostrar che la diversità de li dei e delli vari effetti de Iddio non è nascosta la voluntà sua, fecero più imagini, alcune gnude, et alcune mezze vestite, altre tutte coperte de vestimenti, posti al loro attorno, non accaso ma con consiglio e con qualche segno appresso di loro, di instrumenti, d’ucelli e d’animali, e a tutte le cause chiare e luminose che appariscono et alluminano il mondo, le cose bianche primi le dedicarono, e poscia le chiare e diaphane, e le rotonde e nette per imitare il cielo e le sue stelle, offerendo loro altre cose trasparenti particolarmente sono date al Sole et alla Luna, et ancora alla Speranza, alla Providenzia de li dii, et alla Fortuna, oltre che ’l dice Porfirio, che le imagine siano demostrative dell’alto intelletto e capacità dell’eterna potenzia, le veggiamo figurate ancora nelle medaglie chiaramente. [...]
p. 16
[c. 19v (=p. 34)]
Edizione cartacea
Informazioni bibliografiche
Ligorio, Pirro, Antichità di Roma (Napoli, vol. 3), Napoli, Biblioteca Nazionale, Ms. XIII. B. 3
Edizione digitale
Acquisizione
Carmelo Occhipinti
Codifica
Carmelo Occhipinti
Revisore
Carmelo Occhipinti
Data di pubblicazione
13/6/2023