Ligorio, Pirro
Antichità di Roma (Napoli, vol. 3)
a guisa del fabro che dalle miniere cava et affina il metallo per darli la sua forma fuor del terreno, così vuole ritornare il corpo cenere in un altro più lucido et resuscitar di nuovo il corpo e metterci l’anima che prima aveva, ma più pura e purgata dalle macchie delle voglie terrene e più lucida, acciò che col corpo suo rifatto e radunate ch’era cenere abbi o appartire la pena con chi ha peccato, o con esso avere il premio del ben fare, con esso avendo operato bene abbi da vivere eternamente presente il seggio della divina luce del suo fattore. [...]
p. 173
[c. 276v (=p. 546)]
Edizione cartacea
Informazioni bibliografiche
Ligorio, Pirro, Antichità di Roma (Napoli, vol. 3), Napoli, Biblioteca Nazionale, Ms. XIII. B. 3
Edizione digitale
Acquisizione
Carmelo Occhipinti
Codifica
Carmelo Occhipinti
Revisore
Carmelo Occhipinti
Data di pubblicazione
13/6/2023