Ligorio, Pirro

Antichità di Roma (Napoli, vol. 3)
cono gli umani intelletti a discriverli con figure, delle cose come verbigrazia usarono gli Aegyzzi, che nelle loro sacre lettere disegnavano tutte le cose passate, e le presente e le foture. Di Proserpina et Hecate e Lucina. [...] Il papavero ancora se gli dona per la fertilità, come dice Eusebio nel libro terzo, e come avemo veduto in uno speleo tempio sotterranio, sacro al Sole et alla Luna, nel colle Aventino, del quale si
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