Ligorio, Pirro
Antichità di Roma (Napoli, vol. 3)
[...] Benedetto Bordone nel suo insulario ha scritta un’altra buggia, appresso a questo, né meno gentile che la prima [...].
[...] Che le Syrene dunque s’abiano a formare mezze galline e mezze bellissime donne è cosa chiarissima a chiunche vuole con gli occhi suoi riguardare presso l’auttorità delle cose antiche, maestre de quei che sanno, sì come potrà vedere nei luoghi proprii de le cose che avemo qui sotto scritte levate dalli buoni auttori, et accioché Giovan Boccaccio e Godifrido e Marcello Beringhi, che son caduti in tale errore di farle con le cose de pesci, chiamandole mostri marini, si vedino senza risposta, acciò che del loro vanto non si gloriano, avendo mal veduto e male osservato. [...]
p. 25
[c. 29r (=p. 53)]
Edizione cartacea
Informazioni bibliografiche
Ligorio, Pirro, Antichità di Roma (Napoli, vol. 3), Napoli, Biblioteca Nazionale, Ms. XIII. B. 3
Edizione digitale
Acquisizione
Carmelo Occhipinti
Codifica
Carmelo Occhipinti
Revisore
Carmelo Occhipinti
Data di pubblicazione
13/6/2023