Ligorio, Pirro

Antichità di Roma (Napoli, vol. 3)
Appresso de’ Greci Giove si adorava in molte maniere, in forma di ucello e d’animale, oltre acciò in formica, come scrive Arnobio, et in cucco, ucello che canta la primavera chiamato [...] Giove Coculo, nel cui ucello si mutò, come dice Pausania nelle Corinthie, per amore [...].
p. 30 [c. 38v (=p. 72)]