Ligorio, Pirro
Antichità di Roma (Napoli, vol. 3)
[...] E questo è quanto all’ammaestramento della pittura, nella quale essendo nominate molte cose et imagini di figure, sarà bene discorrere e mostrare ad una ad una singularmente come dipignevano gli antichi la Virtù, la Continentia, la Verità, la Gloria, la Fortuna, il Genio e tutte l’altre cose, con la Necessità, le quali avemo vedute nell’antico fragmento di essa tavola fatta di marmo di basso rilievo, il quale è in nella casa de’ Mafei gentiluomini romani, ove oltre alla Fortuna e Tirannide et altre strane tragedie che i vizii apportano vi sono alcune cose dell’altre figure dell’Occasione. Ma pria che veniamo a dir di esse imagini recitaremo ancora quel più che Cebete fa raccontar disputando a Celio da Herminio sopra de le dottrine delle scienze. Nel qual cade un dubio, quando dice che la matematica e la poesia e l’altre arti sono false discipline, ma conducono alla felicità, con ciò sia cosa che la Sapienza dell’arte non fa l’uomo felice se non ha acquistata la virtù che fa temperante l’animo e fa conoscere et osservar fermamente tutta la somma delle cose più eccellenti, perciò che molti sono nell’arte loro eccellenti, ma nell’animo sono desoluti e tristi, e perciò bisogna sapere vincere l’effetti che perturbano l’animo e fuggire le cose viziose, e così vi giova l’arte che s’impara. [...]
p. 41
[c. 53r (=p. 100)]
Edizione cartacea
Informazioni bibliografiche
Ligorio, Pirro, Antichità di Roma (Napoli, vol. 3), Napoli, Biblioteca Nazionale, Ms. XIII. B. 3
Edizione digitale
Acquisizione
Carmelo Occhipinti
Codifica
Carmelo Occhipinti
Revisore
Carmelo Occhipinti
Data di pubblicazione
13/6/2023