Ligorio, Pirro

Antichità di Roma (Napoli, vol. 3)
[...] come è in quel cameo che ha in vendita Odo Odeschi alla Rotonda, il quale quantunque sia una bella bozza con poca diligenza finita, non di meno chi ripresenta la vana favola di quei che con speranza vivono nelle sue voglie, che più tosto raccogliono fiori che frutto alcuno. Ma se questo è vano, è ben meglio questo altro GENIO BONI EVENTI, nuovo dio eventino delle cose buone, il qual disegnarono gnudo col paludamento su la spalla, con li papaveri e spiche di grano da ’na mano, dall’altra la tazza, e l’altare appiedi [...].
p. 42 [c. 56v (=p. 106)]