Ligorio, Pirro
Antichità di Roma (Napoli, vol. 3)
[...] Il Pavore porta il volto di leone e spegne con la face ardente gli animi poltroni; il pallore senza color in viso gli ochi fissa con l’arme in mano [...], sì come erano intagliati in quel quadretto di marmo che ebbe monsignor di Parigi, ove erano cinque figure: i detti dii, et un uomo et una donna che demostravano fuggire, e di sopra a un scoglio era Nemesis assisa col morso in mano, il qual parea che Amor glielo porgesse, ove era scritto PAVOR ET PALLOR HERMETHES ET PHILONIMOS. Nel resto era rotto, perciò che v’erano altre parole et altre imagini. Quivi dove fu trovato questa picciola tavoletta, in nella via Latina, v’era anco un pilo dove altri dui amori giocavano con la palla a passar un cerchio, altri dui portavano sul carro molti cestelli di frutti, e sotto del carro erano dui bambini senza ale morti, in boccone, i quali doveano esser nel pilo sepulti. Nemesis dunque ch’era nel sudetto quadretto dovea rappresentar qualche vendetta, perciò che questa sua deità rappresenta, come dicono Ammiano e Suida, punizione degli uomini e tiranni, che sotto color di Giustizia fanno ingiustizia, e per questo poseno nelle sue mani il freno, l’asta, la tazza et il timone, e l’ale, acciò che arrivi presto ove bisogna, e punisce i pensieri sfrenati di ciascuno e tutti gli ingiusti e temerari che contro della patria loro temerariamente hanno fatto e per non la difendere sono posti in fuga, tutti li sumerge e consuma [...].
p. 66
[c. 91r (=p. 175)]
Edizione cartacea
Informazioni bibliografiche
Ligorio, Pirro, Antichità di Roma (Napoli, vol. 3), Napoli, Biblioteca Nazionale, Ms. XIII. B. 3
Edizione digitale
Acquisizione
Carmelo Occhipinti
Codifica
Carmelo Occhipinti
Revisore
Carmelo Occhipinti
Data di pubblicazione
13/6/2023