Ligorio, Pirro
Antichità di Roma (Napoli, vol. 3)
Delle Grazie e di Amore e di Thetis. In uno intaglio di amatisto, che mi mostrò monsignor Agnelo Colozio, erano quattro donne e quattro amori. Le donne aveano i nomi delle Grazie, secondo le nomina Esiodo: Euphrosina, Aglaia, Thalia e Pasithea. Euphrosina significa l’allegrezza e giocondità, Aglaia la maestà e la venustà, Thalia la piacevolezza, Pasithea la promissione del somno, che fece Iunone col Somno maritare, come anco una delle Grazie s’accasò con Vulcano. E Pasithea fingono che andò a incontrar Volcano e pregarlo che voglia dare armi per Achille e Thetide. Per questo, in un dei camei che era tra quei del cardinal Grimani una Thetide con l’arme col scudo e con la spada assisa sul delfino et Amore sopra a quel scudo s’appoggiava che significa l’arme da Volcano fabricate e da Theti portate ad Achille suo figliuolo e di Peleo, il qual cameo fu posto tra l’altre cose in Castello nella morte del sudetto signore. Ora degli amori ch’erano nel sudetto amatistho, uno porgeva i pomi a Euphrosine, l’altro ad Aglia dava le spighe, il terzo amore portava via i vestimenti delle dee, il quarto dava un corno vuoto a Pasithea, che è il vaso del Somno, con cui infonde l’oblivione, e la dea avea il seme del papavero in mano [...].
p. 67
[c. 93r (=p. 179)]
Edizione cartacea
Informazioni bibliografiche
Ligorio, Pirro, Antichità di Roma (Napoli, vol. 3), Napoli, Biblioteca Nazionale, Ms. XIII. B. 3
Edizione digitale
Acquisizione
Carmelo Occhipinti
Codifica
Carmelo Occhipinti
Revisore
Carmelo Occhipinti
Data di pubblicazione
13/6/2023