Ligorio, Pirro

Antichità di Roma (Napoli, vol. 3)
[...] Nell’ultreme parti delle Terme Diocleziane in un tempio di Aesculapio, opera che fu già nell’Horti Sallustiani, furono trovati più Amori che scherzavano con li galli, i quali stringevano e li facevano cantare, che demostrano quelli Amori che mai si muovono dal vigilante medico in aver cura de’ miseri mortali. Il gallo è non solo vigilante, ma di sana natura, gagliardo e valoroso, audace, amoroso con l’onor del grande amor che porta alle sue galline, egli è detto gallo gallinaceo, perché ama infenitamente le sue migliori, e per quelle combatte, o pure, come dice il divo Basilio nell’Hesamero, il gallo solo è gallinaceo, molto superbo e polito e studioso della sua attillatura e salacissimo, cioè lussurioso, et è anco vigilante in far la guardia, et a certe ore batte l’ale e cantando appresso annunzia l’ore e la venuta del sole. Pertanto è tutto di amorosa natura. Amore ancor sculpito veduto abiamo in un diaspro rosso, che seguiva di pigliar una vespa ch’era su un pomo ch’era dentro un cestello pieno d’uve, in cui studiosamente per prender
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