Ligorio, Pirro

Antichità di Roma (Napoli, vol. 3)
[...] Celo suo figliuolo dipinsero in dui modi, come a uomo mortale e cacciatore col cane e con la faretra e l’arco, come assunto in cielo et inventore del carro celeste e, come fusse l’istesso Cielo, dipinseno assiso sopra d’una sfera col scettro in mano, con l’aquila appiedi, sì come è sculpito in uno amatisto che avea in vendita Francesco Pomega nel Borgo di San Pietro. Dicono che Celo tolse per moglie Tellure, secondo la favola che Apollodoro recita tra gli altri auttori, e dice che fu sua sorella nata dal padre loro Saturno primo di questo nome o pure da un altro chiamato Ceo e di Latona. [...]
p. 7 [c. 6v (=p. 8)]