Ligorio, Pirro

Antichità di Roma (Napoli, vol. 3)
demostrava uscir un roscelletto di acqua, la quale andata un poco oltre sopra a certi sassi sedevano le tre Grazie con le urne in mano e con le spiche e frutti ordinarii ad esse dee. Nel quadro di mezzo contenuto dalli detti dodici triangoli attorno erano i dodici segni celesti e nel mezzo Ercole Gallico, come lo discrive Luciano, quando dice che li Francesi lo dipinsero per dio dell’eloquenza e per la prodenza l’adoravano [...].
p. 84 [c. 116v (=p. 226)]