Ligorio, Pirro

Antichità di Roma (Napoli, vol. 3)
[...] di questa sorte immagine dell’Ercole che s’accompagna con la Prudenza è quel maraviglioso torso di una tal figura che è in Belvedere, che siede, opera di Apollonio Nestore Ateniese, che è di tal maniera che è la semetria di insegnare a tutti quei che vogliono inparare un bello stile da fare corpi herculei, e per quanto questa imagine demostri esser stata da maestro eccellentemente lavorata, si vede per la sua inscrizzione che il scultore fu modesto quando vi scrisse il suo nome accusando che quella faceva e non la tenea per fatta, così ΑΠΟΛΛΟΔΟΡΟΣ ΝΕΣΤΟΡΟΣ ΑΘΑΙΝΕΟΣ ΕΠΟΙΕΙ, cioè Apollonio Nestore Ateniese la faceva. Questo ho voluto qui notare per essempio della prudenza dello scultore, il quale fu molto considerato in tutte le parti, cosa che non si usa nei nostri giorni, perché scrivono FECIT e non FACIEBAT.
p. 87 [c. 118v (=p. 230)]