Ligorio, Pirro

Antichità di Roma (Napoli, vol. 3)
[...] e tra le altre belle cose furono trovati dui Amori che dormono, figliuoli della Notte, adormiti sulla pelle del leone, significante la quiete delle buone fatiche, che sono armate di herculea virtute. Questi dui Amori erano bellissimi, grandi del naturale, un di marmo bianco e l’altro del negro. L’uno è insino ad ora nella casa di messer Stefano del Bufalo, l’altro è stato portato all’eccellenza del duca di Fiorenza.
p. 95 [c. 133v (=p. 260)]