Ligorio, Pirro
Antichità di Roma (Napoli, vol. 3)
Della Giustizia e Providenzia. Posero i Romani nel rovescio de la medaglia di Antonino Pio la Giustizia e la Providenzia che si toccano la mano. La Giustizia ha l’asta e la Providenzia il scettro, e tra l’una e l’altra dea è il mondo, con uno Amore sopra che congiunge le dette sorelle, la quale menzione fu opera dell’Ephesii, per demostrare la bontà del grande Antonino, il quale governava prudentemente e con amore l’imperio. Scrive una bellissima cosa Plutarco Cheroneo, dicendo che nella piazza di Tebe di Beozia erano collocate le imagini delli giudici senza le mani, ma li giudici principali con gli occhi serrati, il che rappresentava la Giustizia dovere esser incorrotta. Bisogna che giudice abia sano intelletto, e sia ignudo di tutte le passioni, senza ira e senza parzialità, perché chi tiene magistrato e dà legge agli altri, non deve esser [...] per sola potenzia, ma con dignità, intelletto et altre virtù conoscersi sopra gli altri, come dice Eusebio Cesariense.
p. 98
[c. 139v (=p. 272)]
Edizione cartacea
Informazioni bibliografiche
Ligorio, Pirro, Antichità di Roma (Napoli, vol. 3), Napoli, Biblioteca Nazionale, Ms. XIII. B. 3
Edizione digitale
Acquisizione
Carmelo Occhipinti
Codifica
Carmelo Occhipinti
Revisore
Carmelo Occhipinti
Data di pubblicazione
13/6/2023