Ligorio, Pirro

Antichità di Roma (Parigi)
Contra tutti gli anticarii. Della basilica di Caio e Lucio. Tacerò io che essi dicono che quel tempio decagono che è su l'estremo de l'Esquilie, verso la via Prenestina tra la vigna di messer Francesco d'Aspra tesaurier di sua Santità e di messer Cosmo medico, è la basilica di Caio e di Lucio? E non di meno Vitruvio descrive la forma della basilica non in forma decagona, ma quadrata o dupla, o sesquialtera, e col suo peripteros intorno, cioè circondata di colonne. Senza che non si trova auttore che dica che la Basilica di Caio e di Lucio fosse da Augusto edificata in quella parte nel stremo della città, bisognando di necessità tal fabriche farsi ne' fori dove si tiene ragion della giustizia, sì come a suo luogo si dirà, e pur non si vergognano d'allegar Svetonio in confirmazion della lor falsa oppenione, il quale si ben parla della Basilica di Caio e Lucio, e non dice però in che parte ella fosse. Ma ora per grazia di Dio si sono scoperte inscrizzioni che demostrano esser la detta basilica quel tempio di Santa Maria Egittiaca presso 'l ponte senatorio, o vogliam dir di Santa Maria, del cui edificio parleremo dove sono disegnate le cose antiche per rendere ragion di giustizia. Sono stati alcuni che hanno creduto che la chiesa di Santa Maria Egiziaca detta di sopra fosse il tempio della Pudicizia, altri han detto che ella era il tempio della Fortuna Verile, altri si sono d'altri diversi oppenioni. Ma e questi e quelli si sono gabbati. Non può esser della Fortuna, perché oltra che si sa di cui sia e neanco si trova che quivi fosse un tal tempio, e non considerano che quello della Fortuna si suole far e si faceva per lo più circolare, eccetto alla Stata Fortuna, cioè Firmata, e questo è quadrato, che più tosto sarebbe di questa Firmata Fortuna che de la Virile. Neanco può esser della Pudicizia, perché il tempio della Pudicizia era nella ottava regione del Foro Romano, la quale regione non si stendeva tanto oltre che s'avvicinasse al Tevere dove è fondato questo tal edificio. Onde essendo questo tempio così presso al Tevere, come è, bisogna confessare che sia nella regione undecima del Circo Massimo, e così non può esser quello della Pudicizia con le loro ragioni, che era nell'ottava del Foro, come dimostra Publio Vittore, né quello della Fortuna, non essendovi mai stato, né può esser che sia dell'altri dii ch'altri dicono. Ora s'avesse ad essere tempio, ci nasce un altro, anzi infiniti altri dubii, di qual dio o di qual dea questo tempio sarebbe, né sapendosi altra certezza io non ardirei d'affirmarlo. [...] Per ciò che, essendosi cavato l'anno passato in questo luogo, s'è trovato per lettere che v'erano intagliate, che questa era la basilica di Caio e di Lucio, sopra nominata, le quali inscrizzioni avemo locate nel libro dell'altre dedicazioni [...].
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