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Molti scrittori hanno discritte e mostrate le porte moderne per le antiche, con troppa licenzia veramente, per ciò che non hanno potuto dire il vero per molte caggioni: la principale è che il pomerio è stato mutato molte volte da color che hanno fatta la città più grande, e modernamente sono state guaste molte porte dai papi ristauratori e stringitori delle mura, acciò sforzati dalle poche abitazioni remaste dalle grave e miserande rovine che ottocent'anni quasi durate sotto perversa fortuna causata dall'animi de' barbari, onde è causato il ristrengere il sito e chiudere la quantità delle porte, e molte se ne vegono chiuse per la detta causa. L'altra cagione è che poscia, essendo le mura confuse dagli imperadori bassi, et essendo per la disgrazia occorsa de' mali abbattute e guaste le mura, più brevemente furono ridotte e furono restaurate, sì come noi leggiamo in molte porte che rifeceno non in quel luogo dove erano, ma come possetteno, o l'ingegno loro gli consigliava; furono quelle fatte addosso agli edifici antichi dell'acquedotti e delle castella dell'Acqua Claudia, della Iulia e della Tepola, e della Marcia, le quali furono occupati d'Arcadio et Honorio. E per far maggior fede di quel ch'io vi dico, ho posta qui una delle inscrizzioni de' detti imperadori, de' quali veggiamo di questo istesso tenore su la porta di San Lorenzo, nella porta Maggiore e nella Portuense, scritte con lettere goffe in questo senso: S.P.Q.R. IMPP. CAESS. DD NN INVICTISSIMIS PRINCIPIBUS ARCADIO ET HONORIO VICTOR. AC TRIUMPHATORIBUS SEMPER AUGG. OB INSTAURATOS URBIS AETERNAE MUROS PORTAS AC TURRES EGESTIS IMMENSIS RUDERIBUS EX SUGESTIONE V.C. ET INLUSTRI COMIT. MAGISTRO UTRIUSQ. MILITIAE STILICHONIS AD PERPETUITATEM NOMINIS EORUM SIMULACRA CONSTITUIT CURANTE TI MACROBIO LONGINIANO V.C. PRAEF. D. N. M. QUE EORUM. L'altre inscrizzioni di quei che hanno ingrandito il pomerio l'avemo locate più di sotto, dalle quali si cava come Augusto ristaurò e restituì il pomerio et etiandio lo ampliò, e non solo le inscrizzioni ne fanno fede, ma ne scrive Flavio Vopisco. [...]