Ligorio, Pirro
Antichità di Roma (Parigi)
Così dunque, secondo si può comprendere ancora nella construzzione de' muri fatti di infiniti modi e le porte fatte da Arcadio et Onorio nel ristaurare le mura, l'hanno più tosto ristretto che allargato il circuito, e da una parte l'hanno mantenuto del modo che lo terminò Augusto, dall'altra l'hanno sminuito, che cercato di allargarlo come voleva Aureliano, il che fan chiaro le porte fatte da loro, le quali occupano le inscrizzioni de' castelli dell'acquedotti et inscrizioni publiche et edificii suntuosissimi tagliati per mezzo, et hanno fatte delle porte negli archi che già erano non solo castelli dell'Acqua Claudia, della Marcia, dell'Augusta et Anioniana, ma facevano come archi triomfali nella città per essere nelle vie. Oltre a questi si vedono molti e belli edificii rasi renteterra per far le mura che ora vedemo impiede, come si può vedere in quelle che passano per mezzo l'Amfiteatro Castrense et in altri luoghi [...], e vi hanno conlegato con essi il Castro Pretorio et il Vivario posti nell'estremità delli colli Viminale et Esquilino, onde per questa mutazione et instaurazione e riformazione de le mura non è dubio che delle vere mura e porte non se ne può avere certa scienza nelli medesimi lati e diritture, dove l'antiche porte erano più oltre, o più a dentro sono state fatte delle altre, e perciò più tosto si può credere che quelle che si vedono siano tutte antiche moderne, e del tempo di Bellisario e di Tacito in giù.
La porta che oggidì si dice del Popolo, verso septentrione, fu dagli antichi chiamata Flaminia, come la chiama Procopio, e la dice convenientemente dalla via Flaminia, la quale, come Svetonio vuole, quella sia la via Flaminia; questa, secondo dice il detto Procopio, era alle radici del colle degli Hortuli, et ora nel piano la veggiamo perché il Tevere è stata cagione che inundando ha pieno di terra tutta la via et ha sepellita la porta che vi era, e l'antica era da quattro canne discosto dalla moderna, dove oggidì per inalzare quella ch'era dal tempo e dal Tevere sepulta papa Pio quarto con suntuosa spesa ha fatta rifare di opera dorica. Questa porta dunque avea mutato alquanto il suo luogo et il nome, perché in luogo di Flami-
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Edizione cartacea
Informazioni bibliografiche
Ligorio, Pirro, Antichità di Roma (Parigi, ms. it. 1129), Parigi, Bibliothèque nationale de France., ms. it. 1129
Edizione digitale
Acquisizione
Carmelo Occhipinti
Codifica
Carmelo Occhipinti
Revisore
Carmelo Occhipinti
Data di pubblicazione
13/6/2023