Ligorio, Pirro

Antichità di Roma (Parigi)
Passeremo dunque alla Porta Maggiore, detta così modernamente dalla grandezza e magnifica forma dell'edificio fatto di uno acquedotto dell'Acqua Claudia, Cerulea Curzia, il quale castello avea cinque passaggi secondo le vie della città: in tre porte minori vi accapitavano tre vicoli, et in due nelli maggiori archi servivano alle due vie maestre, Lavicana e Prenestina, e faceva come un ornamento triomfale. [...] E da principio avendo serrato gli archi minori, i dui maggiori servivano alle sudette due vie, et ultimamente avendo serrata un'altra delle due maggiori porte è remasta in una sola, e sono le porte più ristrette di luce che non sono della grandezza degli archi di esso castello dell'acque [...]. [...] Lasciando perciò da parte tutte quelle che segueno serrate, dirremo dell'aperte a' quali seguita la porta di San Giovanni a Laterano, che è opera di qualche papa, come demostra la fabrica modernaccia, posta nell'ultima parte del Celio, la quale non è la Porta Asiniaria, o Asinaria, come molti moderni vogliono, e massimamente il Fulvio che rese così bella ragione del nome di questa porta, del quale non posso se non meravigliarmi d'un che scrive cose de importanza si portò poi così da poco giodizioso. Benché egli, ancor che si facci buono di quella sua precipitosa opera, non è dubbio che quel che v'è di buono
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