Ligorio, Pirro

Antichità di Roma (Parigi)
Della forma de l'ara [...]. I Greci chiamarono l'ara tonuomo et ara, la quale noi dicemo altare per esser altramente retta, e perché in essa si contempla le cose celestiali de la beatitudine de Dio e si drizzano i prieghi. Per questo dicono che Ara Celi, quella bella chiesa che è sul Monte Capitolino che vi si ascende per infiniti gradi, fu così detta perché d'indi Ottaviano Augusto contemplò il cielo, allora quando la Sibilla gli mostrò la Madre col nostro Salvatore, con la quale avea a prender umana carne e nascere da essa Vergine nel tempo del suo imperio, quello che era signore di tutto il mondo e salvatore volse per noi patire tanti mali per insegnarci la via di ascendere a contemplare la sua divinità che avanza ogni splendore et ogni altro bene, cibo dell'anima immortale.
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