Ligorio, Pirro

Antichità di Roma (Parigi)
Dell'ara di Iside e del Sole. [...] Era questo altare dentro un piccolo tempietto già stato guasto, de' cui i fundamenti soli furono trovati di forma circolare; fu quindi cavato dal cardinal Bellai di Parisi, ove furono trovate due piccole imagini della Diana Multimammis, le quali ebbe messer Alexandro Corvino et ultimamente sono ridotte nelle belle delizie antiche nella casa magnifica de' Farnesi, sotto la custodia del cardinal Sant'Angelo nobilissimo signore [...] il quale si dilettava d'ogni virtù dell'antiche e delle cose eccellenti de' moderni delle belle opere. Fuor della Porta Portuensa, nella via Vitellia a un miglio presso la chiesa rovinata di San Pantaleone, furono levate alcune cose antiche che servirono ad onore del Sole. Primieramente un'ara che avea da un lato un ramo di lauro, la cratera, l'orceolo e la cassola dell'incenso, con queste parole SOLI INVICTO PACIFERO. Da un altro lato erano questi nomi [...]. Questa era quadrata di marmoro et alta quattro palmi, e con questa furono levati duo triangoli, l'uno de' quali si vede ridotto nella piazza di San Spirito, che da una banda nel concavo è un corno, dall'altro concavo e secondo lato vi è la cratera, dal terzo l'orceolo; nelle teste dell'angoli sono rami di lauro. L'altro triangolo è stato portato nella vigna di papa Iulio, ché era molto meglio intagliato con più cose: per tutti tre lati sono dui grifoni che riguardano certi candalabri, e nella parte di sopra nell'angoli si vedeno quasi spiccati tre animaletti, una testugine, una lacerta che mangia una lacertina picciola, et un granchio, animali della primavera e del sole. L'ara è stata portata nella medesima Vigna e guasta per farne una base di colonna, cosa veramente disonesta. Il triangolo l'hanno convertito in un piede di un vaso di fonte, che ha nel mezzo una oca di marmo in atto di bagnarsi.
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