Missirini, Melchiorre

Memorie della Romana Accademia di San Luca
Titolo I. Origine delle accademie di belle arti
Dimostrasi per l’esperienza delle cose, che ogni utile istituzione di morale, e di politica, ogni insegnamento di scienze, di lettere, e d’arti è incerto in sé medesimo ove non abbia un punto centrale in che si riposi, e una suprema magistratura che lo dirigga, e l’assicuri nelle sue operazioni. Le cose importanti al bello, e felice vivere civile non furono mai lasciate dai datori delle leggi e dai fondatori de’ popoli all’arbitrio della moltitudine: ma destinarono per ciò consigli, e collegi composti d’uomini più prudenti, cui fosse affidato l’onorevole incarico di indirizzare gli animi per le vie del retto, e del vero. Queste riunioni di sapienti, ove trattarono gli oggetti importanti della religione, furono chiamate sacerdozio; se si volsero alle cose dello Stato, e alla esecuzione delle leggi, si dissero Senato, maestrati, e tribunali: se poi ebbero per loro fine la direzione degli studi sublimi, delle amene lettere, e delle buone arti, s’appellarono consorzi ed accademie. Ed attenendoci unicamente a queste ultime, la storia ci è saldo testimonio della loro antichità, dell’importanza in che furono tenute dagli ordinatori delle genti, e de’ vantaggi, che per esse al genere umano derivarono. Non prima Cadmo, siccome avvisa più d’uno storico, recò alla terra il segnalato servigio di supplire colla facile, e spedita via delle lettere l’intricato, e laborioso lavoro de’ geroglifici, onde esprimere con segni scritti i nostri pensieri, che furono da esso instituite le unioni de’ studiosi: indi la sapienza di Numa, secondo riferisce Plutarco, come ebbe ammazzata la romana ferocia co’ moderati freni della religione, rese gli animi più gentili, e congiunti in fraterna carità, chiamando a sé gli architetti, e gli artefici tutti, e riunendoli in un insigne collegio. Né io mi credo, che il gran Tolomeo sortisse il nome di servatore solo per aver confermata la pace nell’Egitto, ed aggrandito mirabilmente quell’impero, reggendolo con sapientissime leggi, ma anche per le accademie, che vi fece fiorire, per la cura delle quali vi si stabilirono le arti, e le lettere, che conducono le nazioni ad ogni altezza di gloria. Imperciocché non fugge a solo contento di raccorre in Alessandria li monumenti del sapere dei vecchi, ed i migliori lavori delle arti imitative; ma è quelle illustri opere dello ingegno, e della mano fossero
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