Missirini, Melchiorre
Memorie della Romana Accademia di San Luca
accompagnate dall’efficace parola, e dall’esempio, v’invitò li più riputati maestri, e quelli in ben ordinata accademia compose. Quindi la Scuola d’Alessandria fu per più secoli il centro dello scibile umano, e le scienze vi perirono quando l’accademia fu disfatta. E se gran parte dell’Europa, siccome osserva un accorto ingegno, rimase per tanti secoli nella barbarie, se con tanta lentezza si propagarono le scienze, fu che il sistema feudale impedì, che li dotti avessero fra loro utile consuetudine.
Egli è fuor d’ogni dubbio, dice il celebre Giovan Pietro Zannotti nella Storia dell’Accademia Clementina di Bologna, che antichissimo si è l’uso delle pittoresche accademie, e dee credersi, che nata appena l’arte del disegno, egli ancora nascesse, quando sotto questo nome considerare vogliamo una raunanza d’uomini solleciti, e concordemente intesi a studiare, e profittare. Reputo ancora non essersi prima del tempo di Platone questo vocabolo adoperato, e che in quel tempo, in molte susseguenti scuole in trattando di filosofi l’adoperassero: ma egli è però infallibil cosa, che da tutte le nazioni, anche prima de’ Greci, da cui s’ebbe cura dell’arte del disegno, e dell’altre facoltà, che ne derivarono, si usarono raunanze per appararle, e che non meglio si poteva fare, che unitamente, e con l’esemplo uno dell’altro studiando dalle cose della natura singolar maestra delle arti. Dalle raunanze de’ filosofi passò quindi il nome di accademia a quelle di alcune riguardevoli arti, e professioni, per lo che anche da pittori le loro con tal nome cominciarono ad appellarsi.
Giunte nel decimosesto secolo le arti a quell’alto grado di merito, e di onore, a cui difficil cosa sì è che debban più giungere, non che oltre passare, e neppure è da credere, che più avanti sen gissero in quella età, che tra i Greci sì altamente fiorirono, allora fu, che le loro raunanze si eressero in accademie, alcune volte di maestri che istruivano la gioventù, alcune altre di giovani studiosi, che tra loro imparavano. Lasciando però di disputare su i nomi, ed attenendoci alle sole cose, che sono quelle, che più importano, egli è certo, che o unioni, o collegi, o raunanze, o consorzi, o università, od accademie di uomini letterati, o scienziati, o di prodi artisti illustrarono sempre il mondo, da che abbiamo notizie di tradizione, o di storia. E circoscrivendo il ragionamento alle sole arti gentili, ed alla sola nostra Italia, dico, che le arti salirono in onore, l’Italia si empì di gloria mercè l’opera delle accademie. Questo suolo beato, e prediletto alle Muse, questo mitissimo cielo propizio egualmente alle produzioni del genio, che ai più dolci frutti della natura, questa amena parte dell’Europa conservò sempre per tempo antichissimo l’eminenza nell’esercizio delle arti d’imitazione anche prima dell’eccidio di Troia, come provasi dall’eruditissimo Padre Paoli parlando di Possidonia , e da altri solerti scrittori, che le antiche cose italiche, ed etrusche discorrono. Tacesi il tempo d’Augusto, e de’ primi imperatori. A cui non sono note le glorie delle arti in quella età? Dalle tavole pinte ne’ famosi codici dell’Ambrosiana, e della Vaticana, e da tanti altri illustri posteriori monumenti si raccoglie non aver potuto la sfrenatezza de’ tiranni, e la vandalica barbarie, e ruina tanto far onta ai nostri studi, che ne’ secoli pure appellati i più oscuri l’Italia buone arti proprie non avesse, siccome dimostrano il Bartoli, il Moreni, il Tiraboschi: poiché non si vuole restare alle meno gloriose asserzioni di quelli, che estinta ogni bella disciplina delle arti figurative ritennero prima di Cimabue e dei Pisani.
Dopo che Alcuino sotto Carlo Magno ebbe stabilito pubbliche scuole, li
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Edizione cartacea
Informazioni bibliografiche
Missirini, Melchiorre, Memorie per servire alla storia della Romana Accademia di San Luca fino alla morte di Antonio Canova, Roma, Stamperia De Romanis, 1823
Edizione digitale
Acquisizione
Gabriele Zaza
Codifica
Gabriele Zaza
Revisore
Gabriele Zaza
Codifica
Laboratorio di fonti per lo studio della storia dell'arte
Revisore
Marco Pochesci
Data di pubblicazione
7/10/2025
Revisioni all'edizione digitale
Revisore
Marco Pochesci