Ligorio, Pirro
Antichità di Roma (Napoli, vol. 1)
Di Argilos. [...] Argilos è nome della città di Tracia come dice Tucidide, posta sopra al fiume Strymone, secondo scrive Fauorino. Di qui dice Stefano il cittadino si dice Argilico. Questa città o perché abia mutato nome, o vero per trascuragine, non la trovo presso Ptolomeo nelle cose di Tracia. Qui nel dritto è la effigie di Tito Aelio Antonino imperadore, cioè Antonin Pio figliuolo di Tito Aelio Adriano Augusto; per rovescio si vede una imagine d’una donna vestita di sottilissimi veli con le ali alle spalle et alli calcagni con una palma in mano, e suona una tromba ritorta, secondo i suoi signali non è altro che la dea detta Fama, e non altro significa che il buon nome di Antonin Pio, lo quale volò per tutto, e per la sua bontà come un dio fu adorato da tutti i popoli. La Fama non è dea, secondo dice Tertulliano, ma una voce che nasce dalla Vittoria e tanto è detta Fama quando non si ferma, ma firmata non è altro che una voce risoluta in aere, laonde i gentili, perché ad ogni effetto formorono un dio, fecero la Fama con le ali acciò che demonstrasse sempre stare in moto, la quale o dea o voce che sia, così la formarono gli antichi come è in questa medaglia che vende il Pratese anticaro, logorata dall’antichità.
p. 8
[c. 13v]
Edizione cartacea
Informazioni bibliografiche
Ligorio, Pirro, Antichità di Roma (Napoli, vol. 1), Napoli, Biblioteca Nazionale, Ms. XIII. B. 1
Edizione digitale
Acquisizione
Carmelo Occhipinti
Codifica
Carmelo Occhipinti
Revisore
Carmelo Occhipinti
Data di pubblicazione
13/6/2023