Ligorio, Pirro

Antichità di Roma (Napoli, vol. 2)
Iulio Capitolino ne fa menzione nelle cose di Gordiano imperadore, e dice così della toga palmata e della tunica, esser prima l'una e l'altra da' Romani pubblicamente portata, così dicendo egli: palmatam tunicam, et togam pictam primus Romanorum privatus suam et propriam habuit; cum ante imperatores vel de Capitolio acciperent vel de Palatio. Lampridio nella vita di Alexandro Mamaeo fa menzione della praetexta e toga pitta in questo modo: Praetextam et togam pictam numquam nisi consul accepit, et eam quidem quam de Iovis templo sumptam alii quoque accipiebant aut praetores aut consules. Talché nell'uno e nell'altro si trova scritto della tunica e della toga pitta menzione, e non solo la toga ma la tunica ancora era dipinta e questa è la causa che si trova in Ammiano Marcellino che la toga si tesseva come cosa terminata nella sua forma, e nel tessere dovevano fare i lavori.
p. 13 [c. 10v]