Ligorio, Pirro

Antichità di Roma (Napoli, vol. 3)
[...] Di Venere e de le Grazie, e di Amore. Era già un’antica pittura nelle rovine delle stanze ch’erano nel monte Celio, guaste dall’iniquità, dove si scorgeva Venere che sedeva su una sedia indorata e le Grazie gli versavano nel grembo due corni pieni de frutti, e la terza Grazia gli presentava un vaso, e l’Amore i semi dei papaveri, e le Parche tessevano. [...]
p. 119 [c. 172v (=p. 338)]