Ligorio, Pirro

Antichità di Roma (Napoli, vol. 3)
[...] Marziano Capella nella sua Philologia racconta questa favola, quando dice egli: entrata nel secondo cielo, essa Philologia vidde venirsi incontro una Vergine, con una tavola in mano, nella quale era intagliate queste cose, tutte dimostratrici di Mercurio. Nel mezzo era quello ucello dell’Aegypto simile alla cicogna, che chiamano Ibide, et un capo di bellissima faccia coperto di un capello, et aveva intorno due serpenti; sotto vi era una bella verga doratta alla cima, nel mezzo verdeggiava e diventava negra nel calce. Da la destra vi era una testuggine et un scorpione, e dalla sinistra era un caprone con certo ucello simile al sparviere. Il simile avemo vedutta sculpita la vergine di Aegypto in pietra niliaca negra, che fu trovata rotta in molti pezzi nelle rovine del tempio di Serapide, che fu nella regione di Roma
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