Ligorio, Pirro

Antichità di Roma (Napoli, vol. 3)
[...] E le cose de’ Greci che dopo tal rito conseguirono furono altre finsioni, tutte cavate dall’invenzione del dio Osiris, o Priapo, come lo vogliamo chiamare, varie e diverse cose hanno rappresentate, tutte in demostrare la lascivia umana, tutte sono piene di vizio e di lussuria, per dare ad intendere essere un dio particolare de generativa virtù della successione delle cose che per mezzo del coito vengono concepite, tanto dell’umane forme, come dell’altre, quadrupedi e volateli, e portavano cotale imagine appesa al collo, come dice Suida. [...]
p. 184 [c. 300r (=p. 593)]