Ligorio, Pirro
Antichità di Roma (Napoli, vol. 3)
Imagine della Chiesa di Dio santa e catolica. Vince ogni altro ottimo esempio la imagine della nostra santa Chiesa catolica, la quale è madre mediante Iddio della Religione, della Fede, della Carità, della buona Speranza, della immaculata salute protettrice dell’eterna vita, victoria suprema e letizia dell’umane cose, salda colonna e sostegno e ricetto del tabernacolo dove è il celeste pane e ricevitrice del sangue del divino Redemptore, et oltre a ciò è quella che col santo raggio del celeste nome consola gli animi et apre le porte del divino albergo dell’eterna vita, tutta castità, tutta immaculata, tutta splendore, tutta illuminatrice delle cieche gente che desiderano avere la luce che mai si perde e che né per fuoco né per tempo mai s’oscura o corrompe e sempre risplende. Questa dunque coronata di splendore tiene i crini legati in preciose gemme che splendono attorno della sua diadema; le sue veste sono quelle di sotto bianche, e quelle di sopra rosse, ornate d’oro come quelle di argento ornano li bianchi veli. Da una mano tiene le due chiavi che aprono le illuminose porte del celeste tempio, l’una di oro e l’altra di argento, e tenendo quelle s’appoggia su un libro ben serrato, et allato poi allei nasce una pianta fiorita di rose che significa la somma letizia della Chiesa, la colomba che gli vola davante la qual contempla ci dimostra il divino spirito venire in lei dal celeste Padre e Figliuolo e Spirito Santo Trinità santissima in cui essa chiesa è fundata nelle sue sante e salde azzioni per dare aggiuto all’umano genere che in lei concorre. Alcuni l’hanno fatta colla chiesa in mano e con le tavole della legge in braccio, col calice sull’altare. A questa nostra età con la Religione con una facella abruciano la Hydra figurata dalla prava Eresia.
Della immagine della Religione. Religio Christiana vince anco quella degli antichi gentili, perciò che questa ci dimostra celeste pace et eterna vita, sopra ogni cosa temporale; ci fa conoscere Iddio nella nostra umanità, e ci fa vedere quanto quello sia pio, caritativo, providente e come ci sana i cuori languidi, e come ci consola gli animi, e come per nostro bene ci dona l’eterna vita. Costei dunque ha da una mano le tavole della divina legge antica e della nuova del Nuovo Testamento, e porta il tempio di Iddio nella pianta della mano destra, vestita di tunica bianca e di mantello rosso contesto d’oro. Altri l’han fatta che battezza col boccale in mano un che viene alla sua costodia e sua difesa, con la croce o col calice in mano in cui riceve il sangue sparso dalla sfacciata Giudea del nostro Redemptore.
Della Fede celestiale. Fides nella nostra chiesa e nostra religione ci mostra il calice col santissimo corpo del Redemptor nostro, con la croce appiedi e con la mano destra con una tazza dimostra versare su la testa il santo battesimo di colui che allei ricorse con fede. E questa ancora si veste di medesimi panni che le sudette. Altri le
p. 192
[c. 321v (=p. 636)]
Edizione cartacea
Informazioni bibliografiche
Ligorio, Pirro, Antichità di Roma (Napoli, vol. 3), Napoli, Biblioteca Nazionale, Ms. XIII. B. 3
Edizione digitale
Acquisizione
Carmelo Occhipinti
Codifica
Carmelo Occhipinti
Revisore
Carmelo Occhipinti
Data di pubblicazione
13/6/2023