Ligorio, Pirro
Antichità di Roma (Napoli, vol. 3)
[...] Filostrato nelle sue pitture dice che gli Andri sono molti e li chiama figliuoli delle Nymphe, come li dice Claudiano nella discrizione delle nozze di Honorio imperatore e di Maria figliuola di Stilicone, dipingendo una bella tavola, formata come un giardino bellissimo con vaghi arbuscelli piantato, con tal ordine che da ogni banda a’ riguardanti mostrano una spaziosa via coperta tutta di freschissime e[r]bette, tanto molle e dilicata che sopra a qual altra si voglia cosa niun si potrebbe iacere. Dai rami delle vaghe piante pendono pomi gialli e lucidi, simile all’oro, alli quali gli Amori tutti ignudi si rivolgono e vi volano intorno leggierissimi, avendo già appeso agl’arbori l’indomite faretre piene de’ pungenti strali, e quivi i panni di diversi colori gittati per l’erbe pieni de vari fiori. Le dorate chiome agli Amori sono invece di ghirlande adorne, e l’ale loro non tutte di un colore distinte, alcune rosse, alcune gialle, alcune di color celeste [...].
p. 72
[c. 97v (=p. 188)]
Edizione cartacea
Informazioni bibliografiche
Ligorio, Pirro, Antichità di Roma (Napoli, vol. 3), Napoli, Biblioteca Nazionale, Ms. XIII. B. 3
Edizione digitale
Acquisizione
Carmelo Occhipinti
Codifica
Carmelo Occhipinti
Revisore
Carmelo Occhipinti
Data di pubblicazione
13/6/2023