Ligorio, Pirro

Antichità di Roma (Napoli, vol. 3)
Di Lyco e di Ercole. È tra l’altre imagini colosse del sudetto palazzo Farnesio quella di Lyco Thebano, uomo ignobile, il qual chiamano di un gladiatore perché costui ha un giovanetto ferito e morto, sulla spalla gittato, cosa nel vero sciocca a credere, ché i gladiatori combattessero con fanciulli. Egli dunque nel vero è l’imagine di Lyco, di forma di un giovane di prima lanugine, con capelli corti, con una baltheo cinta. Costui fu superato da Ercole, il quale avea amazzato Creonte e dui suoi figliuoli, morti aspramente, et avea occupata la signoria di Tebe come dice Seneca nella Tragedia intitulata Ercole furioso. E uno di questi tali fanciulli è quello che tiene in spalla. Oltre all’imagine di Lyco v’è quella di Cygno figliuolo di Marte che etiandio è della medesima età, col baltheo cinto, il quale fu anco da Ercole superato e morto, le quali imagini tutte sono trovate nelle rovine delle sudette Antoniane, opere mirabilissime, ch’erano nel luogo della Pinacotheca dove erano i detti dui Ercoli. Di Teseo et Ercole e Piritoo. È ancora una cosa di maraviglioso arteficio nel medesimo edificio dell’illustrissimi signori Far-
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