Ligorio, Pirro
Antichità di Roma (Oxford)
Festo Pompeo dice che contemplari viene a templo, cioè dal luogo qual da ogni parte veder si pote, over che da esso ogni parte se vede, il qual luogo gli antichi chiamano templum. El medesimo autore dice in un altro luogo che li templi minori son sotto gli auguri, quando alcuni luoghi si serrino o con tavole o con panni lini e che non abbin se no una porta, sian determinati con certe parole. Adunque il tempio è un luogo così corporale definito, over così serrato, ad tal che non abbia se no una porta e che abbia gli suoi angoli affissi in terra. Festo ancora dice in un altro luogo che templum significa un aedificio sacrato a Dio, et uno trave che in esso aedificio a traversato si pone. Nonio Marcello scrive che templum pote significare un sepolcro e provalo con questa autorità di Virgilio al quarto dell’Aeneide: Preterea fuit in tectis de marmore templum coniugis antiqua.
De aede sacra. Aedis over aedes, però che in l’uno in l’altro modo se dice, nel numero del più sempre significa la casa, né mai altrimente se legge, e così il suo diminutivo aediculae. Ma nel numero del meno e del più significa la chiesa, et il Valla dice che in questo AEDES cioè la chiesa è differenza del tempio, che sempre alla dictione AEDES vi si ha da porre appresso il nome di quel dio a cui quella chiesa si è dedicata, come a dire in aede Iovis, Mercurii, Virtutis, Minervae, Concordiae, Telluris, Honoris. [...] Servio dice che aedes nasce dal verbo edo, che vuol dire magnare, perché in essa i sacrificanti solevan magnare. Varron dice AB ADITU perché in essa intravan a piede piano. Festo dice perch’elle si facessino in loco edito, cioè alto. Da aedis viene il diminutivo aedicula, che segnifica una picciola chiesetta, e Nonio vole che il nominativo sia terminato in is, et allega Varrone. [...]
Del fano. Fanum, dice Festo, è detto da Fauno, over dal verbo faris, che vuol dire parlare, perché quando se consacra il pontefice maximo dice certe parole e sono alcuni che dicon che phanum nasce da ΦΑΝΕΡΟΝ parola greca, cioè cosa manifesta, perché dal fano se davan resposte, onde son detti ΠΡΟΦΕΤΑΙ, profeti, quali son dei fani et interpreti degli oracoli, onde nasce fanaticus, quasi fuorioso, perché i sacerdoti, respondendo alle dimande, ripieni del furore divino, pareano impazziti, ΕΝΘΕΙ alla greca.
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[c. 3v]
Edizione cartacea
Informazioni bibliografiche
Ligorio, Pirro, Antichità di Roma (Oxford), Oxford, Bodleian Library, ms. Canon. Ital. 138
Edizione digitale
Acquisizione
Carmelo Occhipinti
Codifica
Carmelo Occhipinti
Revisore
Carmelo Occhipinti
Data di pubblicazione
13/6/2023