Ligorio, Pirro
Antichità di Roma (Oxford)
Sono stati di quei che non piacendogli i muri de sassi politi piani, come facevano nei muri de' tempii e de' portichi e delle facciate e de' sepulcri, come si vedeno nella via Appia quello de’ Cecilii Metelli e nella via Tiburtina al Ponte Lucano, il monumento della famiglia Plautia Urgulania, fecero i muri di sassi quadrati rozzi, senza polimento alcuno, come si vede nella Porta Maggiore, castello dell’aquedotto dell’Acqua Marcia Claudia e nell’acquedutti istessi et in alcuni monumenti delle ville, tutto per imitare alquanto la rozzezza della natura con la compagnia dell’arte, accioché quelle fabriche siano riconosciute come quasi senza affettamento, participare dell’arte e della natura, come soleno fare i Toscani, che la prima parte degli ordini facevano i muri fatti a bugnoni, scabrosi e spuliti e rilievati; questi avevano una rozzezza tale che era grata per la varietà sua. Osservavano fare simili muri nelli luoghi che sostengono terra, per fare de poggi et adequazioni simile a quei che si vedono in Tivoli, nella villa di Caio Calligola, che si chiama Carciano, e nella villa di Cassio, ove si dice Casciano. Li usarono ancora in alcuni ponti che si adeguano le valli sopra de torenti, e nei sepolcri sulle prime porte, sopra di quella rozzezza poi edificando altre opere polite di colonne e de pilastri come si vede in uno monumento in Spoleti città dell’Umbria. [...]
p. 59
[c. 85v]
Edizione cartacea
Informazioni bibliografiche
Ligorio, Pirro, Antichità di Roma (Oxford), Oxford, Bodleian Library, ms. Canon. Ital. 138
Edizione digitale
Acquisizione
Carmelo Occhipinti
Codifica
Carmelo Occhipinti
Revisore
Carmelo Occhipinti
Data di pubblicazione
13/6/2023