Ligorio, Pirro
Antichità di Roma (Oxford)
due facelle, e queste credo che intendesse per li due efetti d’amore, che infiamma et indolcisce, e per questo fu detto gemino, cioè di due nature, che adolcisce et infiamma, e chi non lo conosce tormenta e bruscia, i quali contrari consumano la vita umana ‘nanzi il tempo, perché da essi effetti nasce la fruizione e corruttela dell’animo e del corpo. Le facelle ancora significano il passaggio di questa vita nell’altra, il che ho dichiarato nel giuoco de la lampada, qual si faceva ad onor di Apolline, di Volcano, di Minerva e di Cerere, ne li qual giuochi erano di quelli che tosto che vedeva le facelle et il giuoco incominciò si gittavano dalla cima d’una torre, il che Aristophane ne mostra in colui che desiderava andare all’inferno. Dunque per questo dovemo intendere per le facelle la morte di colui e la sua bona memoria accesa al mondo e sparsa con chiara fama.
p. 67
[c. 121r]
Edizione cartacea
Informazioni bibliografiche
Ligorio, Pirro, Antichità di Roma (Oxford), Oxford, Bodleian Library, ms. Canon. Ital. 138
Edizione digitale
Acquisizione
Carmelo Occhipinti
Codifica
Carmelo Occhipinti
Revisore
Carmelo Occhipinti
Data di pubblicazione
13/6/2023