Ricci, Amico

Memorie storiche delle arti e degli artisti della Marca di Ancona
SECOLO XIII. DELLE ARTI E DEGLI ARTISTI DELLA MARCA ANCONITANA
Fu nel secolo XIII, ed anche in gran parte del XIV, che si avanzò talmente il GoticoGotico posteriore (per alcuno anche chiamato greco italico), che rimase quasi sbandito l’antico modo. Non fu, può dirsi, più usato Arco a tutto sestol’arco di sesto intero e non s’adoprò che Arco a sesto acutol’acuto con tutti gli altri difetti che sono le caratteristiche di tal maniera. Fu questo il momento in che gli architetti immaginarono di sorprendere colla quantità e difficoltà degli ornamenti, con una meccanica studiata e nascosta, e cercavano che i loro edifizi sembrassero piuttosto giuochi d’ingegno, e quasi contrari alle regole della meccanica medesima, di quello che rendessero a prima vista ragione della regolata distribuzione delle forze. I lavori di Arnolfo di Lapo ci danno un’idea assai particolare di questo tempo, imperocché egli, al dir di Vasari, fu sicuramente un di coloro che adottarono questo modo di operare, e le cose sue, se si osservano nel loro dettaglio, sorprendono come a tanta leggerezza sapesse accoppiare tanta stabilità, per cui molte ne reggono ancora solidissime dopo cinque secoli. E se si dovesse dire perché ogni piccola fabbrica di questo stile tanto carattere di magnificenza produca, potrebbe supporsi che derivasse dalla minutezza degli ornati di gran masse addossati. In questa parte gli architetti non la cedettero agli antichi, ed i moderni avvanzarono. Le fabbriche moderne si presentano minori di quello che sono in realtà, e quest’effetto specialmente deve ripetersi dalla mancanza di proporzione fra la grandezza degli ornati e delle parti col punto di vista con cui devono esser veduti. L’occhio non giudica della distanza e della grandezza degli oggetti remoti che pel confronto col modo
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