Ricci, Amico
Memorie storiche delle arti e degli artisti della Marca di Ancona
opposta che ha una configurazione esagona, forma ben strana in simili generi di fabbriche. Questo tempio è della larghezza di palmi romani duecento settantatré. La nave di mezzo ha la larghezza di palmi quarantatré e mezzo, e ciascuna delle navi minori è larga palmi ventitré. Le colonne ottangolari sono di una grossezza di palmi sei ed once dieci, e d’una elevatezza sproporzionata. Vedonsi, senza stremazione, i capitelli alti circa tre moduli e senza volute, senza configurazione determinata, ornati di fogliami di cardo. L’abaco non è che un grosso cordone. La base consiste in un ovolo rovescio con una grande scozia distinta in listelli. Oltre la grande tribuna anche le navi minori conterminano a volta crociera con altre, le quali sono ripartite da cordoni, che tutti si riuniscono in acuto in diversi punti della volta, la quale non avendo veruna imposta non ammette né cornice, né cornicione. S’ergono queste volte e cordoni mediatamente sopra le colonne e si sostengono sopra gli archi degli intercoloni. S’ascende alla detta tribuna maggiore per alcuni gradini, ed ai lati di essa, sotto ad un grand’arco, parimenti di sesto acuto eguale a quello del corpo della chiesa, vi sono due cappelle che furono con poc’avvertenza, non sono molti anni, rese di gusto moderno. Sopra di esse avvi un pratticabile diviso parimenti in due archi acuti, il quale, continuando il medesimo carattere nel prospetto del coro, presenta all’occhio l’arco di mezzo eguale alla navata grande e le due cappelle di larghezza eguale alle minori. Il coro di figura semicircolare è illuminato da finestre bislunghe; per cui nel suo insieme dà a divedere questa fabbrica una singolare magnificenza, tanto pel suo disegno, quanto per essere formata di un bellissimo travertino, del quale abbonda tanto il territorio ascolano, che per lo più lo adoprano in quasi tutte le fabbriche di quella città. I carbonati di calce, che scendono dai monti della Sibilla e luoghi annessi, procurano ad Ascoli una tale ricchezzaValeriani, Memorie relative all’agricoltura del dipartimento del Tronto, inserite negli annali di agricoltura, fascicolo numero 37.
Orsini, Guida d’Ascoli, Perugia, 1790, pag. 105.
Cantalamessa Carboni, Memorie intorno ai letterati ed artisti d’Ascoli, Ascoli, 1830, pag. 66.. L’applauso ch’ebbe il Vipera da suoi concittadini può credersi eccitasse anche quei di Fermo a commettergli il disegno della chiesa che andavano ad eriggere a gloria di Dio e di
Orsini, Guida d’Ascoli, Perugia, 1790, pag. 105.
Cantalamessa Carboni, Memorie intorno ai letterati ed artisti d’Ascoli, Ascoli, 1830, pag. 66.. L’applauso ch’ebbe il Vipera da suoi concittadini può credersi eccitasse anche quei di Fermo a commettergli il disegno della chiesa che andavano ad eriggere a gloria di Dio e di
p. 34
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Edizione cartacea
Informazioni bibliografiche
Ricci, Amico, Memorie storiche delle arti e degli artisti della Marca di Ancona, Macerata, Tipografia di Alessandro Mancini, 1834
Edizione digitale
Acquisizione
Marco Pochesci
Codifica
Marco Pochesci
Revisore
Marco Pochesci
Data di pubblicazione
30/6/2024
Revisioni all'edizione digitale
Revisore
Marco Pochesci